venerdì 9 Maggio 2025
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Tim Friede morso da oltre 200 serpenti e con oltre 700 dosi di veleno iniettate

Obiettivo trovare un antidoto universale per i morsi dei serpenti più velenosi

Si chiama Tim Friede, ex meccanico del Winsconsin, che fin dall’età di 18 anni si è fatto mordere dai serpenti più velenosi. L’obiettivo di Friede è realizzare un antidoto universale per i serpenti più velenosi del mondo.

Un esperimento ventennale durante il quale Friede ha sopportato più di 200 morsi e si è iniettato oltre 700 dosi di veleno preparare da serpenti letali.

L’avvelenamento da morso di serpente, – come spiega un articolo sulla rivista Cell – che è stato aggiunto all’elenco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) delle malattie tropicali trascurate nel 2017, causa 81.000-138.000 morti e 300.000-400.000 invalidità permanenti all’anno. Per oltre un secolo, il trattamento standard è stato l’antidoto, un siero policlonale derivato da animali immunizzati con veleno di una o più specie di serpenti.

La ricerca si è concentrata sugli elapidi, una delle due famiglie di serpenti velenosi, come serpenti corallo, mamba, cobra, taipan e kraits, che usano principalmente neurotossine nel loro veleno, che paralizza la loro vittima ed è fatale quando ferma i muscoli necessari per respirare. I ricercatori, dopo aver scelto 19 elapidi identificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come tra i serpenti più letali del pianeta, hanno iniziato a setacciare il sangue di Friede per trovare difese protettive.

L’impatto medico globale di un unico, universale, antidoto di derivazione umana sarebbe sostanziale. – Proseguono i ricercatori del Team Centivax su Cell – Un antidoto universale eviterebbe la necessità di identificare le specie come prerequisito per la somministrazione del trattamento antidoto. Fornirebbe copertura per molte delle 650 specie di serpenti velenosi e diverse aree geografiche per le quali attualmente non esiste un antidoto adeguato. Inoltre, si prevede di fornire una copertura più uniforme tra varianti geneticamente diverse di serpenti anche all’interno di una singola specie; una limitazione significativa degli attuali antidoti commerciali. Consentirebbe l’accumulo di scorte di un singolo prodotto per sostituire molti prodotti specie-specifici e unire un mercato più ampio, allentando i vincoli di commercializzazione e quindi potenzialmente aiutando a ridurre la carenza di antidoti.

Gli studi per il perfezionamento dell’antidoto sono in corso.

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