Lo squalo della Groenlandia può vivere oltre i 300 anni. Questi squali possono raggiungere grandi dimensioni superando i 6 metri di lunghezza e pesando oltre 1.000Kg; la specie è nota per il suo metabolismo lento e l’habitat di acque profonde. Non raggiungono la maturità riproduttiva prima di compiere 150 anni. Il dato sulla longevità del Somniosus microcephalus (questo il nome scientifico) è emerso da una ricerca condotta dall’Università di Tokyo. Una longevità legata a dei tratti genetici unici. Una scoperta che potrebbe avere implicazioni importanti anche per l’uomo.
I ricercatori hanno prelevato campioni di tessuto da un esemplare femmina, e, tramite tecniche avanzate di sequenziamento, sono riusciti a decifrare buona parte del genoma. Si è scoperto così che lo squalo della Groenlandia possiede tratti genetici capaci di riparare il DNA e un’alta risposta immunitaria capace di proteggerlo da malattie che sterminano altre specie.
“Abbiamo scoperto – dichiarano i ricercatori nella loro relazione pubblicata su bioRxiv – che il numero di copie di tre famiglie di geni (TNF, TLR, LRRFIP), che sono coinvolti nell’attivazione della via di segnalazione NF-κB, è significativamente aumentato nello squalo della Groenlandia rispetto alle specie di squali a vita breve. Nella rodopsina di questo abitante delle profondità marine, abbiamo rilevato sostituzioni di aminoacidi che provocano la regolazione spettrale per il cosiddetto “spostamento verso il blu”, suggerendo un’evoluzione adattativa verso la visione in penombra. Chiariamo anche le dinamiche della dimensione effettiva della popolazione (Ne) dello squalo della Groenlandia e del suo parente stretto, lo squalo dormiente del Pacifico (Somniosus pacificus). Queste analisi genomiche offrono nuove informazioni sulle basi molecolari dell’eccezionale longevità dello squalo della Groenlandia e mettono in evidenza potenziali meccanismi genetici che potrebbero informare la ricerca futura sulla longevità”.